3 aprile 2025
di Redazione
Che Cos’è il Shared Responsibility Model nel Cloud?
Come Funziona il Shared Responsibility Model nel Cloud?
Il Shared Responsibility Model di AWS
Implicazioni per la sicurezza e la compliance
Best Practice per gestire la condivisione delle responsabilità
Il Shared Responsibility Model nel Cloud è un principio architetturale adottato da tutti i principali provider (come AWS, Azure, Google Cloud) per definire la ripartizione dei compiti tra il fornitore della piattaforma e l’azienda cliente. In sintesi:
Questo modello cambia a seconda del livello di servizio: nei modelli IaaS (Infrastructure-as-a-Service), PaaS (Platform-as-a-Service) o SaaS (Software-as-a-Service), le responsabilità del cliente diminuiscono man mano che aumenta il grado di astrazione del servizio.
Nel passaggio dalle infrastrutture tradizionali ai servizi Cloud, molte aziende sottovalutano un aspetto fondamentale: la condivisione delle responsabilità tra provider e cliente. È qui che entra in gioco il Shared Responsibility Model nel Cloud, un concetto chiave per comprendere i confini della sicurezza, della governance e della compliance in ambienti cloud-based. Comprendere esattamente “chi è responsabile di cosa” è essenziale per evitare lacune nella protezione dei dati e nella gestione operativa.
Amazon Web Services (AWS) è tra i primi provider ad aver formalizzato e documentato in modo trasparente il proprio Shared Responsibility Model. Secondo AWS, la responsabilità del provider riguarda la protezione dell’infrastruttura globale che esegue tutti i servizi offerti: questo include hardware, software, networking e strutture fisiche. L’utente, invece, mantiene la responsabilità di tutto ciò che viene eseguito “nel” Cloud, come il sistema operativo, le configurazioni di rete, la gestione delle identità (IAM), i dati e le applicazioni.
Ad esempio, mentre AWS garantisce che un servizio come Amazon S3 sia sicuro per design, spetta all’utente configurare correttamente le policy di accesso e il versioning dei bucket. Errori di configurazione in questo contesto non sono coperti dal provider. AWS fornisce strumenti come AWS Config, AWS Security Hub e AWS Identity and Access Management per supportare il cliente nel rispetto delle proprie responsabilità operative e di sicurezza.
AWS Shared Responsability Model
Adottare il Shared Responsibility Model nel Cloud significa anche accettare che una configurazione errata da parte del cliente può avere conseguenze gravi, nonostante l’infrastruttura del provider sia sicura. Incidenti di sicurezza legati a bucket S3 pubblici, credenziali hardcoded o mancanza di controllo degli accessi sono esempi concreti di errori che rientrano nella sfera di responsabilità dell’azienda.
Inoltre, ai fini della compliance (es. GDPR, ISO 27001), molte responsabilità rimangono a carico dell’organizzazione, anche quando si utilizzano servizi gestiti. Ciò richiede processi di audit, policy interne e strumenti di controllo che permettano di mantenere visibilità e governance sui propri asset digitali nel Cloud.
Una corretta interpretazione del Shared Responsibility Model nel Cloud implica un approccio proattivo:
Solo una visione integrata, che unisca aspetti tecnici, organizzativi e normativi, consente di sfruttare appieno i vantaggi del Cloud mantenendo il pieno controllo delle proprie responsabilità.
Redazione